Comunicazione aziendale nel periodo della quarantena

Si sta verificando una situazione eccezionale che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, quindi come ci comportiamo a livello di comunicazione?

Come in tutte le situazioni nuove bisogna cercare di cogliere le nuove relazioni fra le variabili per tentare di cogliere le opportunità nel presente e porre le basi per il futuro.

Futuro che non sappiamo quando tornerà ad essere come prima; ma sarà realmente come prima?

Abbiamo quasi tutti vissuto un evento traumatico, il crollo delle Torri Gemelle. Dopo quell’evento la vita è tornata alla normalità, ma è stata una normalità diversa dal passato, una normalità a cui ci siamo ben presto abituati.

Anche questa crisi da coronavirus passerà, speriamo presto; tutto sembrerà uguale, ma in realtà niente lo sarà più. Probabilmente non ci accorgeremo dei cambiamenti profondi che ci saranno stati, ma noi saremo cambiati e di conseguenza la società sarà in qualche modo cambiata.

Ormai il trauma iniziale da “internamento” per molti è passato. Ci stiamo abituando a lavorare da casa o a distanza e questo non è detto che sia un male.

Dal punto di vista dei consumi e  dell’organizzazione del lavoro probabilmente ci sono e ci saranno i maggiori cambiamenti.

Uno dei settori che sta subendo maggiormente questo periodo di crisi sanitaria che rischia di trasformarsi in una profonda crisi economica, è il settore HORECA coinvolgendo migliaia di aziende che lavorano in questo settore e tutti i fornitori di queste aziende, prime fra le quali le torrefazioni.

Per questo motivo, le aziende devono cercare di riorganizzarsi in fretta e di rivedere dove è possibile il loro modo di fare business e di comunicare, per cogliere le opportunità che si stanno creando in questo periodo.

Non c’è crisi che non comporti delle opportunità.

Questi sono alcuni consigli. Non andranno bene per tutti, ma vogliono essere uno spunto di riflessione e dei suggerimenti di azione.

Le aziende devono spostare il loro focus dal consumo fuori casa al consumo in casa.

Per il momento non c’è crisi di liquidità nelle famiglie; comincia a sentirsi crisi di liquidità a livello aziendale a causa della chiusura dei punti vendita di molti settori no food e quindi a causa di un circuito che si è interrotto (prendo ordini, produco, consegno, incasso o mi faccio anticipare il credito), quindi bisogna spostare le proprie energie produttive e di comunicazione verso il consumo casalingo e gli acquisti fatti da casa.

Il consumatore passa più tempo in casa ed in casa consumerà beni e servizi.

Forse non prenderà più tutti i caffè che prendeva fuori casa o forse ne prenderà di più.

Quindi le aziende devono cercare di spingere su quei prodotti che vengono consumati in casa e rimodulare velocemente anche la loro comunicazione.

Usate ancora di più i social, la radio e la TV.

Ovviamente in questo momento la pubblicità outdoor e i giornali che non siano online servono a poco.

La gente passa tutto il tempo in casa e sicuramente passa tante ore sui social, guardando la TV e ascoltando la radio.

Per le aziende ora è il momento di ragionare come se questa fosse la normalità anche perché non possiamo sapere quanto durerà. Speriamo che duri il meno possibile, che finisca anche domani, ma se così non fosse? Non possiamo far morire le nostre aziende, dobbiamo riadattarci.

Create messaggi che tengano conto di questa nuova condizione. Cercate di portare il più possibile il vostro prodotto ed il vostro marchio all’interno delle case, cercate di comunicare positività e “normalità” nelle case dei vostri consumatori e potenziali consumatori.

Ogni privazione e costrizione crea stress. Lo stress non fa bene alla salute e neanche ai consumi, perché la paura frena i consumi. Cerchiamo di far allentare questo stress.

Sfruttiamo questo periodo per aumentare la notorietà del nostro marchio, ripeto, facendolo entrare il più possibile nelle case. La familiarità fra consumatori e marchio è uno dei fattori fondamentali del successo aziendale. Facciamo diventare il nostro marchio “uno di famiglia”.

Chi non può spostare le vendite da prodotti consumati fuori casa a prodotti consumati in casa, penso per esempio ai ristoratori, devono comunque mantenere il contatto con i loro clienti e potenziali clienti.

Non interrompete la comunicazione anzi rafforzatela.

Inventatevi qualcosa, fate dei video corsi di cucina, delle video ricette, parlate di piatti nuovi che state sperimentando e che servirete appena potremo ritornare a mangiare fuori.

Comunicate, comunicate, comunicate.

Il pericolo più grande in questo momento è quello di perdere il posto che nella mente dei consumatori vi siete faticosamente conquistati.

Tommaso Magaletti

Visual identity specialist